Il Piano Editoriale (PED), a differenza del Calendario Editoriale, è una guida fondamentale per monitorare la strategia e valutare se sono necessarie modifiche in corso d’opera.
Ma ci sono errori comuni che possono ridurre la sua efficacia.
Ecco i cinque principali e perché evitarli può fare la differenza:
- Considerarlo immutabile: un PED non è un documento fisso. Se lo pensate come qualcosa di statico, rischiate di perdere occasioni e feedback preziosi. Il pubblico evolve rapidamente e così anche i trend. Non abbiate paura di aggiungere contenuti legati agli eventi in tempo reale o aggiornare periodicamente il piano per rispondere alle esigenze del momento.
- Ignorare il pubblico: creare contenuti senza conoscere il target è come lanciare un messaggio nel vuoto. Dedicate del tempo a identificare il vostro pubblico ideale, i loro valori, obiettivi e difficoltà, e cercate di immedesimarvi nelle loro esigenze. Chiedetevi “Cosa sarebbe davvero utile per loro? Quale argomento li rappresenta?”
- Porsi obiettivi irrealistici: un PED troppo ambizioso può diventare demotivante. Fissate obiettivi SMART e contestualizzati, meglio partire con traguardi più modesti da rivedere progressivamente in base ai risultati. Un piano realistico consente di mantenere la motivazione e raggiungere successi concreti.
- Trascurare l’analisi dei dati: senza monitoraggio, il PED è solo una lista di idee. Integrate momenti di revisione per analizzare le performance dei contenuti e adattare la strategia.
- Mancanza di coerenza: la coerenza è essenziale per un’identità chiara e riconoscibile. Se i contenuti non riflettono sempre il TOV o cambiano troppo spesso direzione, il pubblico faticherà a identificarsi con il brand. Mantenete uno stile omogeneo e, se gestite più canali, ricordate di essere coerenti anche tra le diverse piattaforme!
Quale di questi errori pensate di aver commesso più spesso nella creazione del vostro Piano Editoriale?